Usare il termine IMPRINTING per parlare del primo
incontro in assoluto tra l’aspirante allievo di un corso di ballo ed il suo
potenziale insegnante non equivale in maniera assoluta ad utilizzare un termine
improprio.
L’impatto iniziale tra chi entra per la prima volta
in una scuola di ballo e chi si prefigge lo scopo di dirigere un corso e’ una
delle fasi fondamentali per il positivo prosieguo del progetto didattico.
Bisogna sempre tenere in debita considerazione che
chi accede per la prima volta ad un corso di ballo lo fa, nella maggior parte
dei casi, perche’ e’ veramente alla sua prima “esperienza” come “aspirante
ballerino”.
Altri potrebbero provenire da precedenti esperienze
didattiche, magari deludenti o poco esaudienti, o addirittura da altri tipi di
ballo che nulla o in parte hanno a che vedere con i balli caraibici.
Tutte queste situazioni generano comunque un certo
imbarazzo da parte di chi si accinge a partecipare per la prima volta ad una
lezione “dimostrativa” in una realta’ didattica mai vista o conosciuta in
precedenza.
Le domande che generalmente l’aspirante allievo
tende a porsi sono:
- Sara’ una scuola seria?
- L’insegnante sara’ preparato?
- L’insegnante sara’ un tipo simpatico?
- Le lezioni saranno eccessivamente faticose?
- Riusciro’ a fare amicizia con chi frequentera’ il corso?
Ma principalmente, la domanda che troneggia sara’
…..
- Riusciro’ a ballare? E quanto tempo ci impieghero?
E sara’ proprio il primo impatto insegnante/allievo
a sciogliere tutti questi “atavici” dubbi.
Ovviamente non e’ possibile dettare delle linee
guida buone ed infallibili per tutti i tipi di situazioni. Capitano, infatti, e
neanche poco spesso purtroppo, delle “prime lezioni” i cui partecipanti sono
cosi’ mal assortiti e sovente cosi’ mal disposti da non rendere, per cosi’
dire, vita facile neanche al piu’ predisposto e navigato degli insegnanti.
Il consiglio e’ dunque quello di suddividere la
prima lezione in una o piu’ fasi che ne descrivano gli scopi, i traguardi e le
fasi di svolgimento per poi procedere, senza perdersi eccessivamente in
chiacchiere, ad una dimostrazione pratica che comprenda il coinvolgimento
attivo dei presenti cercando il piu’ possibile di portare, alla fine della
lezione stessa, gli stessi partecipanti ad aver mosso i primi fondamentali
passi sulla musica.
Questo genenera sempre un grande effetto di
autostima nell’aspirante allievo e la convinzione nello stesso di raggiungere
in poco tempo e con un impegno “divertente” l’agognata meta del poter
destreggiarsi in una pista da ballo.
Riassumendo potremmo distinguere le varie fasi
espositive di una potenziale “prima lezione di ballo” nelle seguenti,
ovviamente personalizzabili in funzione del grado di esperienza di ciascun
singolo insegnante o aspirante tale.
- Presentazione dell’insegnante;
- Breve descrizione storica delle discipline che verranno insegnate nel corso;
- Obiettivi che il corso si prefigge di raggiungere;
- Prima fase pratica: breve riscaldamento;
- Seconda fase pratica: primi passi base, in genere un paio per ogni tipo di ballo. In questa fase l’insegnante dovra’ esporre sinteticamente le sostanziali differenze tra i vari tipi di ballo;
- Terza fase pratica: ascolto musicale per sottolineare le differenze tra le varie ritmiche;
- Quarta fase pratica: applicazione, sulla musica, dei passi elementari appresi;
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